\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Franτois-Marie Arouet detto Voltaire fu uno dei maggiori scrittori e filosofi del Settecento europeo.\par
Nato a Parigi nel 169
4 da famiglia borghese (mor∞ nella stessa cittα nel 1778), ricevette unÆeccellente educazione umanistica al collegio Louis-le-Grand tenuto dai gesuiti. Precocissimo autore di versi leggeri e arguti, accolto presto per le sue doti di spirito in circoli el
eganti e libertini, il successo (1718) della tragedia \i Oedipe\i0 gli apr∞ lÆaccesso allÆalta societα. Attivissimo, col senso sicuro del proprio utile particolare, Voltaire sÆinser∞ in una forma di vita brillante e insieme favorevole alla sua attivitα
letteraria. Ma al principio del 1727, per un contrasto con il cavaliere de Rohan, Voltaire venne rinchiuso alla Bastiglia ingiustamente. LÆamara delusione procuratagli dagli amici aristocratici spron≥ il suo orgoglio di borghese. Messo in libertα dopo al
cune settimane, ma costretto a lasciare la Francia, si rec≥ in Inghilterra, dove rimase circa tre anni ottenendo larghi riconoscimenti. Ma, soprattutto, il soggiorno inglese determin≥ la sua carriera di filosofo e di polemista.\par
In Inghilterra, infat
ti, Voltaire conobbe una societα assai meno raffinata di quella francese, ma pi∙ moderna, pi∙ progredita e libera; venne a contatto con una realtα politica, sociale, civile e culturale che contrastava totalmente con quella francese. Le \i Lettres sur les
Anglais\i0 (o \i Lettres philosophiques\i0 ), entrate in circolazione in Francia nel 1734, sono lÆespressione pi∙ matura del primo periodo della sua attivitα di scrittore. Dietro il simulato scopo di unÆinformazione sulle cose dÆInghilterra, le \i Lett
res\i0 û la prima bomba, fu detto, lanciata contro lÆ\i ancien rΘgime\i0 û erano un violento attacco alle istituzioni politiche, sociali e religiose della Francia assolutista e feudale. Il successo fu enorme: mai un libro allarg≥ come le \i Lettres\i0
lÆorizzonte intellettuale di una nazione. Altrettanto grande, naturalmente, lo scandalo: lÆopera venne condannata dal Parlamento di Parigi; Voltaire fugg∞ in Lorena e, quando un mese dopo gli fu permesso di ritornare in Francia, gli venne vietata la res
idenza a Parigi. Si stabil∞ allora al castello di Cirey (Champagne) presso M.me du ChΓtelet. Da questa donna, appassionata di problemi scientifici, Voltaire ricevette stimolo allÆapprofondimento delle matematiche e della fisica. Voltaire prosegu∞ la sua
attivitα di poeta e drammaturgo affascinato dal miraggio di emancipare la scena francese dallÆimitazione spagnola e inglese per ricondurla alla severa nobiltα dei Greci e di Racine. Nel 1738 era dÆaltronde giα in avanzato stato di composizione il suo cap
olavoro, \i Le siΦcle de \b \cf4 \ATXht131111 Louis XIV\b0 \i0 \cf0 \ATXht0 .\par
Nel 1744, con la nomina a ministro degli Esteri del marchese dÆArgenson, suo vecchio compagno di collegio, miglior≥ la posizione di Voltaire nellÆambiente della corte fran
cese, fino ad allora a lui piuttosto ostile: nel 1745 M.me de Pompadour gli ottenne un diploma di storiografo di Francia con la carica di gentiluomo di camera del re; nel 1746 fu ricevuto allÆAccademia; nel 1747 si trasfer∞ con M.me du ChΓtelet a LunΘvil
le. Dopo la morte di costei, teneramente rimpianta, nel 1749, Voltaire si trasfer∞ a Berlino presso \b \cf4 \ATXht133511 Federico II\b0 \cf0 \ATXht0 che professava per lui incondizionata ammirazione. A Berlino, nel 1751, usc∞ \i Le siΦcle de Louis XIV
\i0 . Verso la fine del 1752 per gelosie e pettegolezzi avvenne la rottura tra il re e il filosofo. Voltaire torn≥ in Francia, ma non gli fu permesso di stabilirsi a Parigi. ╚ questo il periodo in cui Voltaire, dopo gli inviti di dÆAlembert e Diderot, coll
abor≥ con lÆ\b \i \cf4 \ATXht13341 EncyclopΘdie\b0 \i0 \cf0 \ATXht0 con circa 40 voci letterarie e filosofiche, alcune delle quali di un certo interesse per lÆestetica e la storia del gusto. La sua collaborazione fu di breve durata. Iniziata nel 1754, t
ermin≥ quattro anni dopo, in seguito allo scandalo suscitato dalla pubblicazione, nel vol. VII del \i Dictionnaire raisonnΘ\i0 , della voce \i GenΦve\i0 di dÆAlembert, ispirata dallo stesso Voltaire: con la sua sottile critica dellÆintolleranza, la voce
accentuava le polemiche, soprattutto con i calvinisti, fino a costituire una delle maggiori cause della crisi dellÆ\i EncyclopΘdie\i0 . Di questi anni Φ la stesura dellÆ\i Histoire universelle\i0 , che ebbe poi il titolo di \i Essai sur les moeurs et lÆ
esprit des nations\i0 (1756).\par
Nel 1755 si stabil∞ in Svizzera dove visse dieci anni, costituendovi un centro intellettuale, cui convenivano scrittori, artisti, dame dÆogni parte dÆEuropa.\par
Era ormai ricco abbastanza da poter vivere da gran sign
ore, famoso in tutta Europa, corteggiato dai sovrani e dallÆalta nobiltα. La sua parola aveva un effetto irresistibile: il suo intervento nei processi Calas, La Barre, Sirven, Lally ne fece dei casi clamorosi e port≥ persino alla revisione dÆingiuste sen
tenze. In questi anni in cui il moto filosofico rivoluzionario si faceva pi∙ impetuoso, Voltaire, impareggiabile e inesauribile pubblicista, instaur≥ in Europa la sovranitα tutta nuova dellÆopinione pubblica. Portentosa Φ la feconditα di Voltaire in ques
ti ultimi ventitrΘ anni della sua esistenza. Con un numero quasi incredibile di scritti di ogni genere (e con innumerevoli lettere) riusc∞ a tenere desta su di sΘ lÆattenzione di tutta lÆEuropa colta, impegnandosi in una polemica contro la superstizione,
il fanatismo, il privilegio, il passato sempre pi∙ violenta ed esplicita, ricca di brio, dÆinvenzione, di eloquenza seria e di grazia leggera. Di questo periodo Φ il \i Dictionnaire philosophique\i0 (1764), il suo testamento filosofico, dove in sentenz
e lapidarie prende forma definitiva la sua battaglia di mezzo secolo contro lÆintolleranza, il miracolo, lÆautoritα, la falsificazione delle leggende e delle tradizioni. Nel marzo 1778 Parigi accolse trionfalmente il filosofo venuto ad assistere alla rap
presentazione dellÆultima sua tragedia, \i IrΦne\i0 ; affaticato da queste emozioni Voltaire mor∞ poco dopo, a Parigi, il 30 maggio. Nel 1791, con solenne cerimonia, le sue ceneri furono deposte nel PanthΘon.\par
Sotto il riguardo strettamente scientifi
co lÆambito nel quale Voltaire lasci≥ lÆopera di valore pi∙ duraturo fu quello storiografico con \i Le siΦcle de Louis XIV\i0 comparso nel 1751. Composto con amore di compiutezza dÆinformazione esemplare, esso inaugurava un nuovo genere di storiografia:
Φ la prima opera storica moderna che rompe la tradizione annalistica, ordinando gli eventi secondo la loro interna connessione e illustrando la vita complessiva di uno stato in tutti i suoi aspetti. Voltaire introduceva nella storiografia un concetto nu
ovo, quello di civiltα, che gli consentiva di discernere, ordinare e interpretare quello che nei suoi predecessori ed emuli contemporanei era rimasto materiale disparato. LÆaltra grande opera storiografica di Voltaire, lÆ\i Essai sur les moeurs et lÆespr
it des nations\i0 (1756), concepita in opposizione al \i Discours\i0 di Bossuet, Φ il primo tentativo in senso laico e critico di una ôstoria dello spirito umanoö che ordini secondo poche grandi linee la storia universale. Con lÆ\i Essai\i0 tramontava
la statica visione della storia universale incentrata sulle vicende prima del popolo ebraico, poi del mondo cristiano, alla cui recente formazione Voltaire contrapponeva la veneranda antichitα della Cina, dellÆEgitto, dellÆIndia. Ormai lÆorizzonte dellÆ
interesse storico veniva esteso a ogni manifestazione umana. Altre opere storiche di Voltaire sono: \i Histoire de Charles XII\i0 (1731), \i Les Annales de lÆEmpire\i0 (1753), \i Histoire de lÆEmpire de Russie sous Pierre-le-Grand\i0 (1759-63), \i PrΘ